Con Vanessa e Daniele ci eravamo proposti un tuffo nelle acque dell'AMP di Portofino così oggi ci presentiamo puntuali all'Abyss di Rapallo con le attrezzature ancora bagnate dalla notturna di poche ore prima.
Le condizioni meteomarine indicano mare mosso, ma con un pò di fortuna riusciremo anche oggi a tuffarci infatti nonostante la pioggia battente che incontriamo in autostrada durante il tragitto e le onde che fanno rollare la barca in navigazione, raggiungiamo uno dei punti più belli di questa zona:
la punta del Faro.
Ci caliamo in pochi metri d'acqua, la visibilità è di circa 15/20metri. Gli incontri non si fanno attendere, appena sul fondo cominciamo ad incontrare due cernie che condividono la stessa tana, ma basta allungare lo sguardo verso il mare aperto che i nostri occhi si riempiono di branchi di salpe , di castagnole, intervallati dai dentici in caccia o da orate di 40 centimetri di lunghezza.
In questo continuo spettacolo mi dirigo in profondità dove la visibilità si riduce abbastanza così come il pesce ma una piccola corrente ci spinge dolcemente attraverso quelle gorgonie che trovano qui il loro habitat naturale e mentre queste si spostano al nostro passaggio mostrandoci nuovi anfratti e passaggi ed una vita bentonica ricca e sgargiante, più in alto nel blu, vediamo l'ombra del resto del gruppo dal quale mi ero staccato e che adesso cerco di riavvicinare.
Il fondale è caratterizzato da enormi massi sovrapposti, e le decine di cavità e sbocchi rendono questo posto ideale per le cernie e tutto quel pesce stanziale come le corvine che incontriamo in continuazione, talvolta in tana, talvolta in piccoli branchi, ma in questa abbondanza non mancano ovviamente i saraghi, i muggini, qualche spigola, che ti passano vicino senza timore, insomma basta riuscire a rilassarsi un po' respirando dolcemente e senza affanno, per sentirsi come a casa propria, in libertà, tra i propri animali.
L'immersione continua ancora nella direzione di ritorno, le orate ci passano a fianco; controcorrente un branco di saraghi ed uno di corvine stanno immobili nello spazio, uno di salpe nuota tra i due risalendo verso l'alto mentre noi passiamo ad alcuni metri da loro,... (senza
parole).
60 minuti sono passati, non possiamo stare oltre, lentamente risaliamo entusiasti per una immersione che non avremmo potuto immaginare così varia, viva e colorata.
Guardo il cielo, è spuntato anche il Sole come se questo giorno di fine estate si fosse ribellato ancora una volta al grigiore dell'autunno che si avvicina e sorrido serenamente come se nulla d'altro esistesse.
In fondo la serenità è uno stato d'animo; 3metri sopra il cielo o sotto il mare non ha importanza l'importante è essere qui a condividere le esperienze e le emozioni, con il vento in faccia mentre la barca ci riconduce a terra rigenerati e pronti per la prossima volta.
A presto.
Vittorio - Archimede