martedì 21 luglio 2009

La nave oneraria di Albenga


Visto che questo week end il signor Poseidone non ci ha voluto ospitare, mi sono fatta un tuffetto in internet ed ho trovato un video breve ma molto interessante sulla nave oneraria di Albenga. Ma di cosa si tratta?

La nave di Albenga, del tipo corbita, con propulsione esclusivamente a vela, con una grande capacità di carico, costituisce uno dei più imponenti relitti di età romana oggi conosciuti. Lo scafo aveva una lunghezza di circa 40 metri e una larghezza di circa 10-12. Il fasciame era doppio, chiodato in rame e rivestito esternamente da lamine in piombo. Il carico era composto prevalentemente da anfore vinarie del tipo Dressel 1 databili al primo decennio del I° sec a.C., molte delle quali ancora chiuse con tappo di sughero rivestito di pece e resina, impilate in cinque file, per un carico quantificabile in circa 11-13 mila anfore e 500-600 tonnellate. Ad occupare gli interstizi fra i colli d’anfora erano alloggiate una gran quantità di ceramiche fini da cucina a vernice nera di produzione campana, di tipo A e C, perlopiù piatti e ciotole. Nei residui del carico anche anfore da vino del tipo Lamboglia 2 e una Dressel 27, facente probabilmente parte del corredo di bordo. Durante le prospezioni e i parziali scavi succedutisi in seguito, sono emerse anche numerose ceramiche a vernice rossa interna, prodotte certamente anch’esse in Campania, e ceramica comune quasi sicuramente destinata al commercio. Fra gli altri oggetti recuperati, un crogiuolo di piombo, tegole e fistole plumbee con ogni probabilità connesse al sistema di svuotamento meccanico della sentina. Particolarmente significativa la presenza a bordo di sette elmi di bronzo, di due tipi (a calotta con visiera corta anteriore e ad orlo espanso privo di visiera), probabilmente in dotazione ai soldati imbarcati a protezione del naviglio.

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